Politica

È DAL ’300 CHE SI PARLA DI “SVOLTA” POLITICA

 

Mai gli italiani sono stati, nei confronti dei politici, tanto critici da fare, della loro inettitudine, uno dei molti problemi che affliggono l’Italia.

 

Vero è che i contrasti fra i partiti, caratterizzati da un odio cieco, da dispute velenose, da attacchi a livello personale, hanno portato al degrado della dialettica mediatica e a quelle divisioni in gruppi, movimenti, fazioni, partitini che si cerca di nobilitare con la ricorrente giustificazione di perseguire, quale fine della nuova formazione, giustizia e libertà.
Il che non può non essere condivisibile e, tuttavia, l’uno e l’altra non possono non essere accompagnate dalla sicurezza. E questa deve essere garantita ai cittadini da chi ne ha fatto una promessa elettoraleinserita in un preciso programma.
Soltanto la Chiesa può fare di questapromessa un messaggio evangelico senza accompagnarlo dall’obbligodi assicurare la tutela della vita e dei beni del cittadino minacciati dalmancato rispetto delle leggi che regolano la civile convivenza in unoStato di diritto.
Si tratta, peraltro, di violenze e soprusi che travaglianol’umanità da sempre ma che si sono espressi in maniera oltremodovirulenta nella Firenze del ’300 in cui alitava, come oggi in Italia, ilsoffio delle correnti, favorite da ambizioni personali e da interessi diparte, magistralmente radiografati da quel grande che ha saputo nobilitarei meschini impulsi che hanno mosso la politica fiorentina con loschieramento fra guelfi e ghibellini, le contrapposizioni religiose frabianchi e neri, la questione sociale con le sperequazioni fra popolominuto, popolo grasso e classe magnatizia.
Alta poesia resa con sublimeunicità artistica e ispirata da un’ inappagata esigenza di giustizia.Un’ esigenza di giustizia intesa da Dante come problema dominantenon diversamente da quanto, ai giorni nostri, sente il cittadino italiano.
Si tratta di un problema che, in assoluto, costituisce la condizione primariadella soluzione di qualsiasi questione, da quella politica a quellasociale o economica. Un problema che non è stato mai seriamente affrontato anche da quei politici che oggi lo propongono come questione di maggiore rilevanza per un Governo che voglia realizzare un’irrinunciabile svolta politica. Purtroppo, anche durante l’attuale legislatura, è stato perso del tempo prezioso che va recuperato se si vuole operare per il Bene comune, nel rispetto del mandato elettorale.
 
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